- Dettagli
- Categoria: Convocazioni
Lunedì 28 ottobre 2019 alle 18
Consolato cileno – via Ricasoli 2, Milano
Organizzato da AlpiAndes e ItaliaCuba Milano
Sono già decine i morti, centinaia i desaparecidos e migliaia i feriti della sanguinosa repressione con cui si cerca di far tacere la protesta popolare in Cile. Il presidente Sebastián Piñera ha mandato i militari a pattugliare le strade e ha decretato il coprifuoco a Santiago e in altre città. “Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che è disposto a utilizzare una violenza senza limiti”, ha detto il capo dello Stato. Il “nemico potente” è costituito da una popolazione disarmata, che ha in prima fila studenti e studentesse e che scende in piazza solo per farsi ascoltare. Contro di loro, per la prima volta dalla fine della dittatura, vengono schierate le forze armate.
A provocare la rivolta è stato l’ennesimo rincaro del biglietto della metropolitana di Santiago (già più costosa della metro di New York). Ma la protesta si è estesa al resto del paese e la gente ha sfidato il coprifuoco e le camionette dell’esercito per manifestare il suo rifiuto a una situazione economica che condanna la maggior parte della popolazione a lottare per la sopravvivenza.
Secondo uno studio della Banca Mondiale il Cile è, insieme al Ruanda, uno degli otto paesi al mondo in cui la disuguaglianza tra i cittadini è più forte. Gli anni di governo “democratico” non hanno intaccato questo stato di cose, non hanno modificato la Costituzione ereditata dalla dittatura e non hanno cambiato il modello ultraneoliberista impiantato da Pinochet. L’acqua, la sanità, l’istruzione, la sicurezza sociale, il trasporto, l’alloggio: tutto è privatizzato e per avere accesso a questi beni fondamentali le famiglie sono costrette a indebitarsi pesantemente.
Dall’altra parte c’è una minoranza privilegiata che si appropria della stragrande maggioranza delle risorse nazionali e una classe politica che riesce ad approvare solo aumenti del proprio appannaggio. Solo due esempi: il presidente del Senato guadagna più del re di Spagna e la “pensione” degli ex capi di Stato è superiore a quella degli ex presidenti statunitensi.
Di fronte a una tale situazione siamo a fianco della popolazione che lotta per il diritto all’acqua, alla salute, all’istruzione e chiede a gran voce le dimissioni del presidente Piñera.
Aderiscono:
Leggi tutto … 28.10 Presidio in solidarietà con il popolo cileno a Milano