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MILANO > 20 ottobre 2017 ore 18.30 > Sala Buozzi > Camera del lavoro > Corso Di Porta Vittoria 43

PRESENTAZIONE del libro con l’autore GUILLERMO SULLINGS.

INTRODUCE:
OLIVIER TURQUET  [MULTIMAGE]

INTERVIENE:
GUILLERMO SULLINGS

Un piccolo rinfresco sarà offerto all'inizio dell'incontro.
INGRESSO LIBERO.

 

L’umanità, dilaniata dalle contraddizioni, si trova davanti a un bivio.

Esiste il rischio concreto di andare verso una società globale, governata dal potere finanziario o controllata da quello militare, nella quale le guerre, il saccheggio irrazionale delle risorse naturali e l’avidità predatrice del grande capitale metterà a repentaglio la sopravvivenza stessa di gran parte della popolazione mondiale.


Ma esiste anche la possibilità che nei popoli, di fronte al disastro imminente, si risvegli quello Spirito che ha sempre dato impulso al progresso della specie umana e le ha fatto superare tutti i momenti di crisi nei quali il suo futuro è stato in pericolo. Esiste la possibilità che si possa avviare un processo di integrazione tra tutti i paesi del mondo e che le popolazioni, animate da un sincero spirito di cooperazione, costruiscano una civiltà planetaria democratica e libertaria, senza guerre, senza sfruttamento, senza disuguaglianze, basata sulla ricerca del progresso di tutti e per tutti: una Nazione Umana Universale.

Di questa seconda possibilità parla questo libro: di liberare la forza travolgente dell’utopia per trasformarla in un vero progetto umano, una costruzione di passi progressivi che possa disarticolare i poteri che stanno generando conflitti e violenza, sapendo che per trasformare il mondo dovremo trasformare anche noi stessi.

 

Guillermo Sullings è nato nel 1954 in provincia di Buenos Aires (Argentina).

Sposato, ha due figli. Laureato in Contabilità Pubblica alla Facoltà di Scienze Economiche dell’Università Nazionale di Lomas de Zamora, ha lavorato presso diverse imprese e istituzioni, svolgendo incarichi in aree differenti. Attualmente svolge un’attività indipendente di consulenza presso Enti Sociali, con funzione di revisione legale dei conti e gestione dei crediti.

Ha fondato l '"Associazione Civile Generación Aconcagua " e la "Fondazione Pangea per una nazione umana universale" di cui è presidente. È stato tra i fondatori del Partito Umanista argentino e Segretario Generale dell'Internazionale Umanista. Attualmente lavora allo sviluppo di metodologie di democrazia reale. In italiano è stato pubblicato il suo libro Oltre il Capitalismo: Economia Mista.

 Il 22 ottobre i cittadini della Lombardia saranno chiamati a un referendum consultivo, con il quale verrà domandato loro se vogliono che la giunta regionale faccia richiesta allo Stato per ottenere maggiore autonomia in diverse materie, tra le quali ambiente, istruzione, organizzazione sanitaria, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario.

 Per esplicita ammissione del presidente Maroni, la richiesta di autonomia punta principalmente a mantenere in Lombardia una parte delle entrate fiscali che oggi vengono trasferite allo Stato e a gestire autonomamente l’ordine pubblico e la sicurezza (leggi: l’immigrazione). Quindi il nostro primo NO è politico. Non accettiamo il principio secondo il quale le regioni più ricche avrebbero il diritto di trattenere le proprie entrate fiscali, anziché contribuire a sostenere le regioni più sfavorite. Così come non accettiamo che la Lega possa gestire l’ordine pubblico “a modo suo”.

Questo referendum, inutile in quanto la Costituzione già prevede che le singole Regioni possano fare richiesta allo Stato per avere maggiore autonomia, non è altro che l’inizio della campagna elettorale di Maroni, in vista delle elezioni del 2018. Una mossa strategica finanziata con i nostri soldi, niente più che un gigantesco spot pubblicitario della forza politica più apertamente antiumanista del panorama politico italiano. Quindi NO all’egoismo bottegaio e al razzismo.

 Un altro NO va all’idea che questo tipo di autonomia comporti un maggior livello di democrazia e di partecipazione dei cittadini, perché è una menzogna. Noi umanisti siamo assolutamente favorevoli al decentramento del potere; abbiamo sempre sostenuto che il potere decisionale spetti al popolo, organizzato in collettività locali dotate di grande autonomia e rette da un sistema di democrazia reale e partecipata, e che lo Stato debba essere semplicemente l’ambito di coordinamento di tali collettività. Ma l’autonomia che vorrebbe Maroni non ha niente a che vedere con la democrazia reale; i cittadini sarebbero più vicini al potere, ma non potrebbero interagire con esso perché la proposta della Lega non punta a modificare lo schema della democrazia formale e non prevede la creazione di nuovi meccanismi democratici, attraverso i quali la popolazione possa esercitare la propria sovranità. Quindi, ancora una volta, questo referendum è soltanto fumo negli occhi per elettori poco accorti.

Ma allora, perché andare a votare? Per rispetto verso lo strumento del referendum, benché in questa occasione sia limitato dal fatto di non essere vincolante. Dobbiamo fare pressione affinché le consultazioni siano sempre più frequenti e sempre vincolanti, ma non per questo è giusto boicottarle, quando vengono indette. È triste vedere alcune forze politiche contrarie all’autonomia scegliere la strategia dell’astensione e, in questo modo, svuotare di significato lo strumento referendario.  Se non si dà valore alle consultazioni, se le si boicotta al solo scopo di vincere, si delegittima lo strumento partecipativo e si apre la strada alla sua abolizione futura, anziché al suo potenziamento.

Affrontiamo i sostenitori della proposta leghista e battiamoli sul campo. Votiamo NO!

Il Partito Umanista di Milano , come tutti gli anni, aderisce al Pride ed invita tutti a partecipare.

Il 24 giugno ci troviamo in piazza Duca d'Aosta,8 alle 14.30 (davanti a Spontini)


Iniziamo a sfilare alle 15.30 per arrivare poi in Porta Venezia

Nel corteo noi del Partito Umanista e tutto gli amici ci metteremo vicino alla rete "Nessuna persona è illegale”.

 

Di seguito l'appello del Pride:

La sera la festa continua in Pride Square Milano

Ecco perché chiediamo #DirittiSenzaConfine, il documento politico del Milano Pride 2017: http://bit.ly/2sn3D9F
La nostra campagna foto http://www.milanopride.it/site/campagna/

In Porta Venezia ci sarà un palco per lo spettacolo di fine parata, con i discorsi delle varie associazioni, il saluto delle istituzioni e un concerto
Saranno con noi Paola Barale, la madrina del Milano Pride 2017, e Andrea Pinna, che presenterà dal palco. Chiuderà la festa Alexia che canterà “La cura per me“, la canzone ufficiale del Milano Pride 2017, e i suoi più grandi successi.

Come ogni anno le associazioni del coordinamento arcobaleno di Milano e provincia scendono in strada per rivendicare con orgoglio il diritto all'autodeterminazione di ogni individuo senza discriminazione alcuna. Scendiamo in campo contro ogni tipo di violenza omotransfobica, di natura razziale e di genere; scendiamo in piazza per tutelare tutte e tutti coloro che, in Italia e nel resto del mondo, vedono i loro diritti non riconosciuti e limitati.

Seguiteci su Facebook, Twitter, Instagram e sul sito www.milanopride.it per rimanere aggiornati

In un mondo dominato dalla violenza in tutti i campi della vita sociale, da quello economico a quello politico, da quello culturale a a quello delle relazioni interpersonali, l'unica possibilità per chi voglia cambiare le cose in profondità è quella di adottare la nonviolenza attiva come metodologia d'azione.
Non si può utilizzare la violenza per combattere la violenza, perchè così facendo non si farebbe altro che rialimentare proprio ciò che si vorrebbe sconfiggere.
Inoltre l'esercizio della violenza ha come conseguenza diretta la disumanizzazione di chi la compie mentre, al contrario, la pratica della nonviolenza attiva apre cammini di libertà e di coerenza interna per chi fa lo sforzo cosciente di superare la violenza in sé e fuori di sé.

31 Maggio ore 18.30 presso il Locale Umanista di Via Accademia,53 - MM Lambrate - Milano

In un mondo che per la prima volta è completamente interconnesso, stiamo vivendo la crisi di un'intera civiltà. Ci troviamo a un crocevia storico e, mentre tutto sembra precipitare, avanza nelle persone, ma soprattutto nelle ultime generazioni, una nuova sensibilità, che riconosce l’importanza di trattare gli altri come si vorrebbe essere trattati e afferma che non ci sarà vero progresso se non sarà di tutti e per tutti. Ci sono le condizioni per la nascita di un mondo nuovo, della Nazione Umana Universale. La sua  realizzazione dipenderà dalle scelte che faranno gli esseri umani di oggi.

Prossimi appuntamenti del ciclo di incontri Verso una Nazione Umana Universale:
14 giugno - Nascita di una nuova Civiltà
28 giugno - Verso la nazione umana universale

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